Passaggi di Tempo. La Teeria di Vigevano più bella che ci sia.

Io ho almeno 30 scrivanie. No, 300. Una diversa per ogni giorno. Da Hong Kong a Capriate, passando per Londra e Napoli. Che neanche nelle fantasie più recondite di Baby K e Giusi Ferreri. La mia preferita si trova alla Teeria di Vigevano.

È un tavolino di fronte un divano un po’ consumato, in fondo a un saletta illuminata da luci calde, al ritmo delle musiche rugose dei tempi delle nostre bisnonne. Il piccolo regno di Stefania e Gabriele, immerso tra due scaffali giganteschi, che non contengono più droghe ma tè.

Stanno insieme da quando hanno 16 anni, lei educatrice innamorata del suo lavoro e lui poliedrico: imbianchino, commesso, muratore, appassionato di De André. Insieme tramutano ogni occasione in quella buona per viaggiare. Ed è così che sognano di aprire un posto tutto loro, nella loro città. Una Teeria a Vigevano.

A 24 anni trovano innanzitutto il coraggio. E il negozio sfitto che sembra avere le carte in regola. Priorità massima prima di bloccarlo con la caparra, è il corso HACCP. Ce n’è proprio uno il pomeriggio stesso in cui Gabriele va a informarsi. Suo compagno è il discendente di una famiglia di droghieri. Il loro negozio ha chiuso da un po’ dopo 100 anni di attività e ora si stanno per aprire un B&B. Ascoltare il sogno di Gabriele gli crea una sinapsi immediata: un posto accogliente e delicato come una teeria potrebbe trovare spazio nella vecchia drogheria di famiglia, chiusa da troppi troppi anni. Così, Stefania e Gabriele dicono ciaone al negozio senza storia, bello sulla carta, imparagonabile a queste quattro pareti che sanno di batticuore.

Detto? Fatto. La Teeria di Vigevano apre i battenti.

La banca accetta la richiesta di prestito da due ventenni squattrinati. Stefania diventa esperta nel trovare occasioni. Un divanetto a Bologna, un mercatino pieno di oggetti di un tempo che fu. Furgoncino a noleggio e cazzuola sempre pronta, che quel bel posticino lì si merita un incantesimo. Fabrizio De André che ne ispira il nome, Teeria Passaggi di Tempo. L’arrivo di Luca, un cliente che diventa loro aiutante. La piccola clessidra che ogni cliente gira per un proprio, personale, rito del the (scriviamolo anche all’inglese, va). Quattro anni che passano in un soffio e un’attività che prende un posto stabile nel cuore di tante persone. Tipo il mio. 

Non è il brand.
Non è la strategia di un marketing manager che da Chicago pilota il mondo.
Non è lo storico delle vendite.
Non sono gli oggetti messi un po’ a caso.
Non è il sito web (che non c’è, peraltro).

Quando arriva il momento del tè?

Chi lo dice, quando siamo abbastanza bravi, adatti, idonei?
Chi lo sa, quando saremo pronti?
Chi ha idea, di quale sarà la cosa giusta da fare?
Chi ci darà la forza di inseguire, finalmente i nostri sogni?

Sempre e solo noi. 

Andate a trovare Stefania e Gabriele alla Teeria di Vigevano “Passaggi di Tempo”, in via Caduti per la Liberazione, 46.
Portate loro il vostro sorriso, perché tutti quelli che hanno coraggio, lo meritano.