Se mi mettessi a tessere le lodi di ogni borgo italiano, MaxGuide diventerebbe parecchio banale. Perché, siamo onesti, di borghi eccezionali ne abbiamo almeno un migliaio. Ogni tanto, però, scopro borghi inaspettati. Luoghi di cui ignoravo completamente l’esistenza e che, di colpo, me la rendono più bella. È il caso di Santarcangelo di Romagna. Ci sono stato durante il Meeting365 e… non vedo l’ora di ritornarci.
Dove si trova Santarcangelo di Romagna
Tirate una bella linea retta lunga meno di 8 km da Torre Pedrera, a nord di Rimini, sulla costa Adriatica e ci arrivate. Punto.
Perché Santarcangelo è speciale?
Per la gente.
Sì, lo so che questa è caratteristica comune a molti romagnoli. Il punto è che qui siamo in collina, mica dove si vendono ombrelloni e lettini. Qui nessuno cerca di venderti nulla. Però di farti innamorare, sì.
È il caso della nostra guida, una signora spigliata e simpatica, che ci racconta della storia che passa attraverso la grande porta che abbraccia la piazza principale, in cui ci troviamo. Sotto l’arco dedicato a Papa Clemente XIV, ogni anno il giorno di San Martino vengono appese delle grandi corna. Se oscillano al passaggio delle coppie che si tengono per mano… Beh, come dire…
Con Alberto alle Grotte Tufacee
Dopo pochi minuti la signora ci lascia nelle mani di un collega, Alberto, che non ci ha guidati: ci ha conquistati. Conducendoci nelle viscere della città, che è un immenso groviera di tunnel scavati nel sottosuolo, grazie alla friabilità della sabbia e da sempre chiamati erroneamente Grotte Tufacee. Non sono né l’una né l’altra cosa.
Sono, però, luoghi pieni di storie straordinarie. Di conservazione del vino, di sopravvivenza della popolazione durante la seconda guerra mondiale. Amori sbocciati e bimbi che correvano. E poi rinascita dopo la guerra, orgoglio e memorie da non cancellare.
Mentre a Rimini morivano 80.000 persone, da maggio a ottobre la popolazione di Santarcangelo si rifugiò lì sotto, trovando la salvezza. E Alberto ci racconta che lui aveva 3 anni, allora. Ed era lì, con mamma e papà. A sopravvivere.
Saliamo ancora e ancora, fino in cima, alla rocca dove era stato ospitato pure Federico Barbarossa. Da lì, si vede San Marino e giù lungo tutta la pianura che diventa costa nel raggio di pochi chilometri. Le viuzze strette traboccano di fiori, c’è l’amore di chi lo abita e ha il gusto del bello.
Per fortuna ho visto anche una cacca di cane, altrimenti sarebbe stato tutto troppo troppo perfetto!
Un paese di poeti
Il fil rouge che unisce i Santarcangiolesi, oltre alla cipolla d’acqua coltivata in zona, è la poesia. Che commuove anche se non fatta a fette. Il più famoso tra i poeti locali è senz’altro Tonino Guerra, che i più conoscono per la pubblicità di UniEuro.
Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita!
Le sue creazione, però, sono state straordinarie e hanno marchiato non solo il suo paese natio, ma l’intera poesia italiana degli ultimi decenni.
Dove mangiare a Santarcangelo di Romagna?
Il posto da cui passare per forza è la Rosticceria Graziella, che fieramente dice “A Santarcagelo dal 1969”. Polli arrosto, ma anche piadine e street food da consumare camminando o sedendosi ai tavolini sul corso. Questo è un fast food di estrema qualità!
Un posto deliziosamente hipster è invece Ferramenta – Generi Alimentari, che tra vecchi utensili serve cibi di qualità. E se non vi basta vende pure gli ingredienti per cucinare a casa propria le stesse delizie.
Librerie e brindisi a Santarcangelo
Da nerd delle librerie indipendenti quale sono, ne ho scovate ben 2 nel raggio di 100 metri. La prima è la Libreria The Book Room. Prendetela in parola: è una sola stanza piena di libri e di biglietti che vorrete scrivere a tutti i vostri affetti.
La seconda è la Vermuteria Libri & Cucina. Ottima combinazione tra soddisfazione della testa e della pancia.
Gita di un giorno a Santarcangelo di Romagna
Per ottimizzare i tempi, vi consiglio di:
- Prenotare con anticipo una visita guidata alle Grotte
- Arrivare la mattina e prendere un buon caffè in piazza Ganganelli
- Vedere le Grotte
- Godervi il percorso che arriva fino in cima, alla Rocca, sbirciando dentro a ogni cortile
- Scendendo, fermarvi al Museo del Bottone. Piccolissimo e delizioso.
- Pranzare alla Rosticceria Graziella (velocemente, nomen omen) o alla Ferramenta (se avete più tempo)
- Sbirciare tra le vetrine dei negozi: qui le catene non sono praticamente arrivate e godrete nel comprare, finalmente, qualcosa di locale
Hotel a Santarcangelo
Non ho avuto la fortuna di alloggiare lì, ma ho avuto la fortuna di passare tre giorni all’Hotel San Salvador di Bellaria. È a un quarto d’ora di auto da Santarcangelo e mi sono trovato benissimo.
Parole coinvolgenti e per niente banali racchiudono perfettamente ciò che abbiamo vissuto.
La ferramenta e le librerie a noi sono sfuggite… sarà stato quando ci siamo persi tra i vicoli ?!? 😉
Per noi è SI! PROMOSSI A PIENI VOTI, un grande piacere avervi conosciuto!
Speriamo di rivederci presto
È stato un weekend proprio pieno di anima! <3