Trovare un hotel a Sanremo durante il Festival è quasi una missione impossibile. Trovare un letto in cui si dorma bene come a casa, poi, è cosa molto rara. Questo, finché non ho incontrato Carmen e il suo b&b “La Casa di Sissi”.

Per me la primavera arriva con il Festival di Sanremo. Sì, lo so che manca ancora un mese intero. Ma quando uno ha Marina Rei nel cuore, non si riesce a rimandare quella voglia di colori, pollini e allergie. Impazzisco per tutti quei fiori, in particolare per la mimosa, che in riviera profuma tantissimo.

Per me la primavera fa rima con Carmen. Non so bene cosa facesse nelle vite precedenti, ma so che è una delle persona più generose e accoglienti che io conosca. Abita in collina (o si chiama montagna? In Liguria è così difficile distinguere) a dieci minuti scarsi da Arma di Taggia, qualcuno in più dal centro di Sanremo.

Gestisce un bed & breakfast grande e bello. Una casa inondata di luce, ampia e primaverile. Pure a gennaio e a ottobre. È lontana dal rumore. Di giorno si sente solo il vento tra le piante del suo bellissimo giardino. Di sera, le stelle stanno in silenzio e si lasciano guardare. E quando apri la finestra o ti siedi in giardino, ti manca il fiato dalla bellezza della vista sul golfo.

Cosa rende, però, la Casa di Sissi unica? Lei, Carmen.

Perché sono sempre le persone a rendere unici i luoghi.

Che non importa se ha due ospiti o dieci: prepara un buffet di colazione che raramente ho visto nei grand hotel.

Che appena la mimosa fiorisce, è felicissima di salire sull’albero e staccarne qualche ramo da lasciarti portare a casa.

Che se arrivi alle 4 del mattino, si sveglia per aprirti la porta.

La vista da La Casa di Sissi sul golfo di Sanremo è fa-vo-lo-sa.Che quando ti consiglia un posto dove andare a mangiare, è perché l’ha provato e non perché prende una percentuale.

Che ogni volta che ci torno, mi fa sentire a casa.

Ecco perché scegliamo i bed & breakfast come la sua Casa di Sissi. Perché vogliamo sentirci a casa. Ma non bastano gli arredi bellissimi e il posto giusto.

Per sentirsi a casa, servono le persone capaci di farci sentire a casa. Le persone come noi, fanno proprio così. Perché l’ospite non è solo sacro: ci sta proprio a cuore.