Ieri siamo stati a sbirciare in una libreria dal nome altisonante e dal cuore che batte. Forte. Sempre. Anche se non c’entra con l’Unieuro, va detto.

Il suo nome è Antigone, libreria Antigone. Come James Bond, è perennemente in missione, perché per aiutare il campo visivo delle persone a espandersi, ci vogliono coraggio e caparbietà.

(centesima) Ode alle librerie indipendenti

Ora, non c’è un grande bisogno che io racconti di quanto sia innamorato delle librerie indipendenti. Amo le librerie indipendenti di Milano. Adoro le librerie indipendenti delle piccole città. Quelle che si fanno il mazzo triplo e riescono a rispedire a casa i gruppi che vorrebbero comprarle o almeno affiliarle. Mi fanno impazzire quelle che non hanno la top ten dei libri più venduti. Lì il consiglio devi proprio chiederlo alla libraia oppure lasciarti trasportare da copertine e cacce al tesoro alla scoperta di volumetti che aspettano proprio te.

Ero rimasto orfano della Libreria Babele.

Negli anni ’90, quelli gloriosi in cui guardavamo Non è la Rai non perché avessimo polluzioni notturne grazie a Miriana, com’era difficile sentire parlare una lingua diversa dalla propria. O uguale, ma nascosta come fosse un dialetto segreto. Non mi riferisco al genovese (che purtroppo è ormai scomparso). Non mi riferisco all’inglese (che ancora in pochi parlano).
Mi riferisco alla lingua del cuore. Alla lingua dell’amore, del sesso e della curiosità.

Al piacere di quando sei in terra straniera da sempre e senti qualcuno che dice parole che a te suonano familiari. Che magari fanno paura e che prima o poi imparerai ad ascoltare e ad accettare come tue.

A quei tempi, c’era la Babele. La Libreria Babele di Via Sammartini a Milano, in cui ci si infilava furtivamente da adolescenti. Sembrava ci fossero chilometri di scaffali in quella manciata di metri quadri. Ogni libro aveva qualcosa da dirti ed era quasi violenta la raffica di parole, parole familiari, che ti poteva colpire là dentro.

Quando mi sono trasferito a Milano nel 2000, la Babele pensava in grande: LibreriaBabeleGalleria. Un seminterrato gigante tra Cadorna e Via Meravigli. Le VHS avevano lasciato spazio ai DVD e in fondo c’era pure un angolo sexy shop che faceva così tanto ridere noi ventenni pre-youporn.

La Babele chiuse dopo una decina di anni, per riaprire dietro nuova (coraggiosissima) proprietà a due passi da Porta Venezia. Colpa nostra se non è durata tanto. Colpa della nostra assenza di coscienza quando con facilità inviamo il nostro 1-click su Amazon. Della seduzione che il 15% di sconto dell’Esselunga ci esercita. Tant’è.

Arriva Mauro, che meraviglia!

Classe 1990. Lo voglio scrivere forte e chiaro, perché qua se non arrivano i ventenni a salvarci e a innovare, noi trenta-quarantenni non ce la facciamo proprio.

Mauro ha aperto un anno fa la sua Libreria Antigone a Milano. È una libreria specializzata in testi LGBT. Non GLBT. Per i non addetti ai lavori, Mauro ha anteposto la L di Lesbian alla G di Gay.

Le donne prima di tutto.

10 ragioni per passare dalla Libreria Antigone almeno una volta al giorno

  1. È una libreria indipendente e va sostenuta.
  2. Trovate libri e riviste italiani e internazionali.
  3. Ha cartoline, calamite e portachiavi così rainbow, che gli unicorni saranno invidiosi.
  4. Come in un sito web con mille link, ci potete passare le ore.
  5. Laura, che aiuta Mauro, è la vicina di casa che tutti vorremmo.
  6. Pure Mauro è simpatico, eh.
  7. Organizzano eventi culturali e vendono fumetti.
  8. La libreria ha un divano leopardato su cui stramazzare quando avete fatto troppo shopping.
  9. Potete farvi spiegare cos’è quella dannata teoria gender. Così poi lo spiegate pure a Maroni.
  10. Nella spiegazione del loro shop online dicono “Il tuo pacco è in buone mani…”

Orsù dunque, non vi sembra ora di visitarla?

La Libreria Antigone è in Via Kramer 20 a Milano. Sul web la trovate qui.
Se siete di buon umore, portate con voi qualche pasticcino: se li meritano.