
Quanti sono i vostri colleghi? Tipo mille o tipo cinque? Facciamo che da uno a quindici sia un numero accettabile. Li vedete ogni giorno. Condividete con loro stress e lamenti e dolori e sciagure. E battute e caffè solubili davanti a macchinette tristanzuole. Sono loro a prestarvi l’ombrello se ve lo dimenticate e a lanciarvi occhiate di sbieco quando giocate col filo del telefono, contandola sü a interlocutori noiosissimi.
Sono loro a essere definiti i membri del vostro team (parola stupenda, così ameriggghena e mai desueta). O anche no.
Includere il vostro capo e il vostro vicino di scrivania sarebbe stupendo e scontato. Perché invece non pensare alla centralinista a cui tocca smazzarsi tutti quelli che vi inseguono e a cui non volete rispondere? Potrebbe sorprendersi la collega dell’amministrazione a cui regolarmente mandate moduli d’ordine che non imparate proprio mai a compilare. Considerare il ragazzo del marketing su cui volete fare colpo e che evitate come il formaggio sul pesce per non dare nell’occhio. Regalare un’attenzione alla signora delle pulizie che svuota il nostro cestino di raccolta mai troppo differenziata e fa slalom tra tutto il casino della nostra scrivania per spolverare.
Il nostro team è più grande di quello che noi pensiamo. E oggi, è il primo giorno utile per allargarlo e festeggiare.
Gioia #7 – Portare le brioche a chi se le merita
Stamattina ho deciso di postare sul presto. Che se leggete questo post prima di entrare in ufficio, siete in tempo per regalarvi e regalare la gioia numero 7 al vostro nuovo, allargatissimo team. Andate in una pasticceria carina o al bar sotto casa, purché sia un posto che già di suo vi dia gioia. Comprate una, cinque, dieci brioche. Non prendetele a caso. Sceglietele. No, non finirete in rovina. No, nessuno penserà che siete matti. Sì, portatele, una per una, a chi se le merita perché c’è, ad aiutarvi.
Perché si sorbisce le vostre lune e la vostra imbranataggine (e a volte anche prepotenza e disorganizzazione) anche se non rientra nel suo job title.
E buon lunedì!
PS: Se avete letto questo post dopo essere entrati in ufficio, potete sempre portare le brioche per la merenda o per la colazione di domani. Niente scuse, i sorrisi non possono attendere.
PPS: Se passate dalla Stazione Centrale di Milano, entrate al Bistrot. È di Autogrill ma non fategliene una colpa. Produce in loco brioche buonissime e, se siete fortunati, lo scontrino ve lo batterà Mary, una bellissima donna con il sorriso più luminoso di tutta Milano. Anche di lunedì. Non ve la devo descrivere. La riconoscerete.