
“Mi dia un biglietto per il primo volo”.
Oddio, quanto ho sognato di dire questa frase al banco in aeroporto. Esistono ancora le agenzie last-minute davvero definibili tali? Quelle che a inizio anni 2000 consentivano di partire entro poche ore dopo essersi presentati in aeroporto con una valigia adatta a tutte le destinazioni? Così cretino, io, a non averlo mai fatto e ora a rimpiangerlo.
Ovvio, in auto questo si può fare. Ogni sera, ogni sabato, ogni domenica.
Vi propongo, però, un esercizio. Intanto lo so che un paio di giorni di ferie arretrati li abbiamo ancora tutti e sarebbe meglio smaltirli entro fine anno con buona pace di datori di lavoro e ufficio del personale.
- Scegliete due martedì, mercoledì o giovedì da qui a Natale (piantatela di inventare scuse. Siete utilissimi al vostro lavoro, ma 2 giorni in 2 mesi potete decisamente assentarvi. No, non ci sarà un momento giusto. Capiterà. Come capita l’influenza).
- Andate in libreria e procuratevi un bel libro. Meglio due.
- Iniziate a leggere il libro che vi ispira di più un paio di giorni prima del vostro giorno libero. Se non vi piace da morire, regalatelo. E passate al libro seguente.
- Installate le app di Trenitalia, Italo, Trenord e tutte le ferrovie che servono la vostra città. Iscrivetevi, salvate i vostri dati, siate pronti ad acquistare un biglietto alla velocità della luce.
- Il giorno X, svegliatevi presto e, muniti di libro, un paio di fogli bianchi, una penna e sorrisi a volontà, andate in stazione.
- Compratevi qualcosa di buono da sgranocchiare. Uno snack che adorate, tipo le Rodeo, o che sia fatto con amore. La focaccia del panettiere, non del supermercato, la brioche della pasticceria, non del bar.
- Dal tabellone, scegliete un treno. Non uno qualsiasi: uno che vi faccia battere il cuore. Un posto mai visto, che avete sempre letto e mai preso. Oppure uno la cui fermata intermedia sia per voi una novità. Lucca e non Firenze. Basel e non Zurigo. Monza e non Milano.
- Potete acquistare i biglietti tranquillamente in stazione. Altrimenti, se il treno parte a breve, la app è perfetta. Avendola già configurata, poi…
- A bordo, go-de-te-ve-la. La cosina buona da mangiare, il libro che già sapete essere bello, il panorama che scorre, i vicini di posto a cui sorridere senza vergognarvi, il controllore a cui chiedere come sta (nessuno lo fa mai – questa cosa vi renderà felici e coraggiosi).
La città nuova a cui approdate non ha bisogno di TripAdvisor, di Google Maps e neanche di MaxGuide.
Ha bisogno solo della vostra voglia di curiosare, di scoprire un angolo solo passeggiando, di vedervi seduti a un piccolo caffè che vi faccia sentire un abitante del luogo, di vedervi annusare, gustare e prendere nota di come state, di quanto è bello un regalo da voi a voi, che magari vi è costato solo 5 Euro, quanto un’andata ritorno su un treno regionale, e il cui valore è inestimabile. Partire senza meta è un piccolo lusso accessibile, un grande regalo che possiamo farci davvero.
Buon viaggio!