
Giovedì, sulla metro Lilla.
Lei: Allora penso farò il corso…
Lui: Quello in diritto…
Lei: No, alla fine scelgo human rights development.
Lui: Sarà un casino di più da studiare.
Lei: Eh ma io mica studio tanto come a scuola…
Lui: Costa molto di più?
Lei: 600 dollari. Col certificato, sennò 250.
Lui: E tu cosa scegli?
Lei: Se non lo prendo col certificato, che lo faccio a fare?
Fermi tutti.
Lei sta per fare un corso di human rights development per prendere il certificato?
Che dramma, il sistema educativo a cui ci siamo abituati.
Si studia per prendere il voto.
Si studia per avere il posto.
Si studia senza imparare.
Così non sappiamo parlare inglese, sostituire una motherboard, seminare un vasetto di basilico.
Non sappiamo giudicare se siamo adeguati, solo se ci siamo preparati a sufficienza.
Siamo apparentemente oggettivi e non sostanzialmente soggettivi: misuriamo le nozioni invece delle passioni.
Vogliamo il certificato, come se bastasse.
E se imparassimo per il gusto di imparare?
Se buttassimo via la grammatica inglese e leggessimo i testi delle canzoni?
L’entusiasmo non si studia. E non si impara.
L’impegno non è un dono. È sfida quotidiana.
Oggi è lunedì, un giorno straordinario per iniziare a imparare qualcosa di nuovo. Una parola in dialetto, un metodo per cucinare senza grassi, una posizione di stretching, un piccolo passo che ci faccia uscire dalla nostra zona di comfort.
#millegioie