
Questa notizia è un vero regalo di Natale in anticipo. L’Albergo Diurno Venezia è aperto gratuitamente fino all’8 gennaio 2017 (mamma che impressione, è già finito l’anno) e ospita un mega-giga Presepe Metropolitano. Che non a caso viene definito underground. Non servono prenotazioni, non serve biglietto. Nei giorni feriali è aperto dalle 12.30 alle 19.30.
Un attimo. Sapete tutti dell’esistenza dell’Albergo Diurno Venezia, vero?
C’è un luogo in cui il tempo si è fermato ai tempi dei nostri bisnonni, sotto il traffico indiavolato di Porta Venezia. Uno pensa di scendere solo per andare in metropolitana… Invece si ritrova in un gioiellino Art Déco che apre solo pochi giorni l’anno (ecco perché sono qui che saltello dalla gioia).
Progettato da Piero Portaluppi negli anni ’20 è rimasto semi-aperto e un po’ in disuso fino a una decina d’anni fa. Grazie ai volontari del FAI quelli che hanno il bello come motore possono visitarlo di nuovo. Lo trovate segnalato a pagina 5 di MaxGuide Milano, perché a noi è piaciuto moltissimo.
Come visitare l’Albergo Diurno Venezia in stile MaxGuide. Eccola, la Gioia #11.
Mi sto lentamente appassionando all’uso dei decaloghi. Pure se contengono solo tre punti. E allora via, che si parte anche oggi.
- La sera prima, esercitarsi davanti allo specchio a usare in scioltèzza il termine schiscètta. Le è aperte non sono a caso. Siamo a Milano.
- Prepararsi una schiscetta da passeggio. Meglio se con l’aiuto delle ricette di un mio coetaneo pugliese trapiantato a Milano come il sottoscritto.
- Mandare un WhatsApp di gruppo ai colleghi più simpatici per invitarli a fare lo stesso.
- Spararsi a palla una Playlist di Spotify o YouTube con le canzoni anni ’20.
- Il giorno della visita, alle 12.30 salutare tutti in ufficio con affetto e trasporto i colleghi antipatici. Quelli a cui si dice solamente “esco.” – “dove vai?” – “ho un appuntamento.”
- Stravolgere la solita pausa pranzo noiosissima e grigissima (tipo oggi) per vedere qualcosa di nuovo.
- Entrare all’Albergo Diurno Venezia con passo sicuro e deciso, come i viaggiatori che a quei tempi passavano di lì per andare dal barbiere, fare una pipì urgente o fare tappa in agenzia di viaggio.
[Ora che ci penso, la prossima Gioia andrebbe pubblicata di domenica. Così ci si prepara al lunedì con un altro spirito. Ok, ci penso.]
E per chi non è così comodo nel venire a Milano? Quanti tesori, angolini, micro-musei ci sono nelle nostre città, che possono regalarci una gioia inaspettata in pausa pranzo? In fondo, va solo cambiato il punto 7…