Ogni volta che passo nella mia vecchia università per una testimonianza (termine che mi fa sembrare alla sbarra) o una lezione (termine che me la fa tirare anche un po’ troppo), vengo bombardato da energia fresca. Cellule che il mondo del lavoro non ha ancora inquinato, ragazze e ragazzi che sono lì per costruire il proprio futuro. Pagano una retta, studiano e danno esami. Come sempre c’è un però. 

Negli anni abbiamo danneggiato il futuro.

Non nella sua realtà (sarà bellisssssssimo, ne sono certo): nell’immaginazione di chi ha 20 anni. La crisi. La disoccupazione. Il clientelismo. E poi ancora la crisi, la crisi, la crisi. 😱
In uno dei miei primi post avevo parlato del mio punto di vista sul trovare lavoro – eppure leggo negli occhi e nelle parole dei giovanotti (di cui, ricordo per dovere di cronaca, io sono coetaneo) una specie di arrendevolezza. Quando chiedo loro di immaginare cosa l’università potrebbe fare in futuro, i pensieri che ne derivano sono tutti volti alla soluzione di problemi esistenti. Non c’è sogno, non c’è possibilità di creazione ex-novo. Nella migliore delle ipotesi, rimettiamo a posto quello che c’è e non va.

Bene, come compiti per il weekend propongo a tutti di dare una sferzata di energia. Tipo tutti quelli che hanno frequentato una scuola, un’università, un asilo, un corso, un team building. Quindi tutti.

Compiti per il weekend: invece di aspettare che a innovare ci pensi un’entità superiore e illuminata, cosa potremmo fare in prima persona, ORA?

Scriviamo al Magnifico Rettore sperando che legga la nostra missiva indossando il manto di ermellino. Però scriviamola con le nostre parole e non in legalese. Proponiamogli quella cosa che ha avuto successo altrove. Scriviamo alla Sublime Preside della scuola dei nostri bambini. E proponiamo di disporre i banchi diversamente. Chiediamo alla nostra azienda di sponsorizzare un programma di orientamento per ragazzi in cui noi e i nostri colleghi portiamo testimonianze (a ridaje) e positività in aula, al posto di pagare il banner al torneo di calcetto (che a me il calcetto non piace). Scriviamo a chi ha organizzato il corso finanziato a cui abbiamo partecipato e diamogli idee per la prossima sessione perché chi lo frequenta non esca con un certificato, ma con delle competenze. Copiamo Scoala de Valori in Romania, che organizza GROW, un campus esagerato e gratuito per insegnare soft skill agli adolescenti.

Non possiamo fare tutto da soli. Però possiamo iniziare. In fondo basta una letterina. Questa volta non a Babbo Natale, perché il regalo lo portiamo noi.