Your will can change the world

All’anagrafe delle frasi fatte “volere è potere” arriva seconda dopo le sempreverdi mezze stagioni che non ci sono più. E francamente, molte volte è proprio una frase fatta. Altre no. Ancora una volta, dipende da noi.

Mi piacerebbe focalizzarmi sulla narrativa che ognuno di noi usa. Non posso dire di no, non posso accettare. Non posso lasciarmi andare, non posso uscire stasera. Non posso rispondergli così, non posso prendere due ore di permesso. Non posso permettermi di prendere l’influenza, non posso deluderla.

Il posso presuppone spesso che ci sia qualcosa o qualcuno di esterno a impedirci l’azione. È sinonimo di un agente così forte da piegare la nostra volontà. Ognuna di queste frasi sarebbe potuta iniziare con “Io vorrei, ma…”. Praticamente Fedez e J Ax alla riscossa. Presuppone che l’andare incontro a un’aspettativa di qualcun altro sia un ulteriore agente influenzante, un nemico non dichiarato, un guardiano di soglia.

Cosa succederebbe se provassimo a riscrivere la nostra narrativa utilizzando “volere”?

Non voglio dire di no, non voglio dire di sì. Per mille ragioni non voglio prendere una decisione. Io. Non. Voglio.
Non voglio lasciarmi andare, ho sofferto così tanto da preferire il precludermi una gioia nuova e insieme evitare il rischio di soffrire. Non voglio uscire stasera – preferisco il divano e la pasta al ragù. Non voglio vedere nessuno e non c’è niente di male e non sono depresso. Non voglio prendere due ore di permesso: il mondo finirebbe senza il mio contributo. Talvolta non mi sento pronto, talvolta proprio non voglio e basta. La forza del non voglio è incredibile. È ammissione di colpa (e poi, sarebbe davvero una colpa?). È ritrovarsi con se stessi e fare i conti con chi siamo davvero. Non perfetti e bellissimi per questo.

Compiti per il weekend: il mondo lo cambia chi vuole

Se sostituissimo ogni piccola scusa che inventiamo, ogni nascondiglio che ci siamo trovati, ogni scappatoia che ci permette di barcamenarci con una posizione chiara e netta? Se questo weekend iniziassimo a volere e non volere? Se uscissimo dalla ruota del criceto con il partner, gli amici, i colleghi, il temutissimo capo e ci assumessimo la responsabilità di essere come siamo con tutto il rischio di non piacere… o di essere amati perché siamo noi.

Indifendibilmente noi. Stupendamente noi. Finalmente noi.

Il mondo lo cambia chi vuole, non chi può.