Sempre sull’onda del Websummit di Lisbona (chevvelodicoaffà: 50.000 pazzi da tutta Europa che hanno letteralmente invaso la città dal mattino al mattino ogni giorno di questa settimana), mi porto a casa qualche pillola inaspettata:
+ il futuro non è solo delle grandi aziende. Quando si parla di startup, si parla di gente entusiasta, che dedica giorno e notte ai propri progetti, da un negozietto pieno di amore in centro a Verona a un nuovo libro che racconta le storie di un’eroina come noi.
+ Lisbona è una città bellissima. Lo sapevo già, eh. La sua bellezza è fatta da persone che accolgono chi arriva, da diversità culturali e da mille colori di pelle differenti.
+ i Pasteis sono una droga. Chi li ha provati, sa. Chi non li ha provati, dico solo che valgono il viaggio.
+ non è il networking a funzionare, sono il sorriso e l’apertura. I badge col proprio nome non sono nulla, se dietro non c’è la voglia di aprirsi. Stare stipati su un aereo non significa entrare in contatto. Una fiera, un evento, un concerto, un bar, un autobus: contenitori di persone che possono scegliere di essere stupende e dire ciao al proprio vicino. E se accade come me e a Nic questa settimana, si generano incontri che possono cambiare la vita.
+ viaggiare con un amico più estroverso di noi. Così ci pensa lui a spostare le vostre comfort zone mentre attacca bottone con chiunque, da Zuckerberg alla sciura
Maria (grazie di esistere). E la prossima volta, possiamo essere noi quell’amico.
Fare networking non serve a niente
Non è lo scambio del biglietto da visita. È fare una battuta. Non è mandarsi una mail. È chiedere a chi abbiamo di fronte qual è la sua fobia. Non è sedersi con il solito giro dei colleghi. È andare insieme a conoscere persone nuove. Il nostro lavoro è davvero quello di essere degli ottimi amministratori delle app di posta elettronica, capaci di smistare in cartelle e conservare tutto perché “non si sa mai”? E se quel tempo lo dedicassimo a stringere una mano nuova, a vincere la nostra timidezza e inadeguatezza per creare nuovi ponti?
Compiti per il weekend – conoscere nuovi amici
Quando è stata l’ultima volta che abbiamo interagito con la persona seduta accanto a noi?
Ecco, è ora di ricominciare.
Questo è il weekend in cui parlare con le altre persone in attesa che il salumiere le serva, come noi.
Chiedere a un controllore dell’ATM come sta.
Dire a un amico di portare con sé un altro amico a cena da noi, stasera.
Scrivere su Facebook una mail all’autore del nostro libro preferito dell’ultimo anno spiegandogli perché ci ha cambiato la vita.
Presentarsi al vicino di posto in treno.
Sedersi al tavolone della sagra del tubero e chiacchierare con chi ci siede accanto.
Credere di rendersi ridicoli e, invece, proprio no.
Tutte cose che Stefano è bravissimo a fare, io invece sono una capra, come dico ultimamente 😉 per fortuna ho trovato una metà che mi aiuta a sciogliermi un po’!
Anna ma se tu sei tipo nella mia top 3 di dolcezza e piacere di interlocuzione! (notare la parolona difficile…)