
Ieri sera sono stato alla presentazione del nuovo libro di Chiara Moscardelli “Volevo solo andare a letto presto” (da comprare subito, possibilmente in una libreria indipendente).
Dopo una serata con lei, le sue compagne di avventure e il mio amico Marco a base di risate, indiscutibili teorie sui nostri segni astrali, pizze leggere (la mia con salsiccia e funghi da Veranda 15) e antipasti improbabili (per me polpette al sugo – non una o due: sette), la palpebra ha iniziato a calare e la macchina l’avevo lasciata a Sesto FS.
In metropolitana, solo uomo con quattro ragazze neo-conosciute, tra una galleria e una stazione ho fatto loro una domanda: “Qual è il vostro sogno?“.
Non sono Fabio Volo e questo non è un suo libro – li ho letti tutti, me ne accorgerei subito. Io ero serissimo. C’è il sogno nel cassetto, quello irraggiungibile e quello a cui magari stiamo già lavorando. Qual è il movente del nostro muoverci, svegliarci la mattina e scontrarci col nostro cattivo umore e con quello altrui su un tram strapieno? Perché facciamo il centesimo follow-up a un giornalista che non ci è neanche simpatico, rispondiamo tempestivamente a un cliente che ci segnala un problema già accaduto mille volte al prodotto che vendiamo, facciamo un respirone e affrontiamo la nostra casella e-mail strabordante di nuovi messaggi?
Ho sempre pensato di avere 3 elementi su cui concentrarmi, ogni giorno.
+ Il Sogno. Quello che nel lungo termine vorrei raggiungere. N0, non è quello che non si può raggiungere, tipo sposarmi con Jake Gyllenhaal. Piuttosto, aprire un chiringuito a Pacific Beach, San Diego. Progetto di lungo termine, ma del quale tengo conto quando progetto i miei passi più importanti, lavorativi e personali. Realizzare i Sogni nel cassetto è il più potente motore immaginabile.
+ La Passione. Metto la maiuscola non a caso. O la passione è GRANDE, per il proprio lavoro, per i propri clienti, per il dialogo o per il montaggio, per i sorrisi che si regalano o la precisione con cui si fa il proprio lavoro, o si muore ogni giorno un po’. Ho conosciuto controllori dei treni che fanno battute, assistenti di volo che coccolano i viaggiatori, addetti alla security del Carrefour che augurano buona giornata con il cuore, giornalai che consigliano riviste appena uscite. E poi ho conosciuto tanta gente a cui non gliene frega niente, tanti di noi che lasciano che le giornate scorrano tutte uguali, tutte noiose, tutte scazzate. Peccato.
+ Una bella canzone. L’importanza del momento, la poesia del tramonto o di un’amatriciana. Il fiore sulla schiuma del cappuccino, la Marchesini che fa Bella Figheira. È sempre il momento giusto per andare a prendersi un attimo di amore per se stessi. Poi, oggi è uscito il nuovo album dei Thegiornalisti, quindi chevvelodicoaffà.
Compiti per il weekend: realizzare i sogni nel cassetto (repetita iuvant)
È venerdì: si programma cosa facciamo i prossimi due giorni. La sagra del risotto al barolo o la spesa di detersivi? Domani sera si va al cinema o si sta a casa con Netflix a palla?
E se ci ritagliassimo qualche ora per ripensare a noi, a qual è il nostro Sogno, la nostra Passione e una bella canzone per dare il via ai prossimi mesi, ai momenti più belli che abbiamo mai vissuto?
Se l’unico vero pericolo fosse quello di non dirci la verità, continuando a procrastinare l’essere più felici?
Buon weekend!