
Qualcuno deve fermare i produttori di calamite. No, scusate, i distributori. Quelli che le vendono a 1-2-3-4-5 Euro e via così. Non per il prezzo, ci mancherebbe. Ma per il loro essere state prodotte lontanissime dal posto dove vengono vendute.
Calamite di Londra prodotte a Taiwan. Calamite di Napoli prodotte in Cina. Calamite di Berlino prodotte a Napoli.
Che senso ha, per noi o per chi ci aspetta a casa, portare l’immagine di un luogo, senza che sia stata modellata, colorata, incollata a un magnete proprio lì, da dove dovrebbe provenire? Se non ha aiutato l’economia locale ma si è basata sullo sfruttamento a basso costo di manodopera a migliaia di km di distanza e ha approfittato dell’immagine rassicurante e felice del nostro luogo di vacanza?
La differenza la fa ogni nostro gesto, piccolo o piccolissimo. Girare la calamita sul retro ci fa scoprire subito da dove proviene. Chiedere conferma al negoziante è un modo di cambiare il mondo. Una calamita per volta.