Buoni propositi 2017: nuove guide, nuovi post, nuovi amici, nuovi sorrisi.

Eccola. La settimana in cui tutte le testate si affrettano a ricordarci quanti buoni propositi potremmo introdurre per l’anno nuovo. La dieta. I viaggi. Riordinare la cantina. Essere puntuali. Impegnarci a fare qualcosa di nuovo.

E poi c’è quello da lasciarci alle spalle. L’anno funesto per alcuni. L’anno mediocre per altri. L’anno straordinario per me. Che fa parecchia paura, perché ricominciare dai blocchi di partenza non è scontato. E neanche obbligatorio: la corrente dell’anno vecchio ci trascina verso quello nuovo senza davvero poter premere il tasto pausa.

Prima di chiudere il 2016, giriamo un video. Per noi.

Renato Zero - "Ancora Qui" e "Tutto inizia sempre da un sì" - ottimo modo di guardare di nuovo il 2016Non per snapchat, non per gli amici, non per Facebook. Per noi. Da soli in camera, in auto, nel bagno dell’autogrill. Proviamo a guardare quella lente dell’iPhone (funziona pure con Android!). Proviamo a raccontarci. Quest’anno. Cosa ci aspettavamo. Per cosa abbiamo lottato. Cosa ci ha sorpreso. Per cosa siamo grati. Per cosa ci esce un vaffanculo. Chi abbiamo perso. Chi abbiamo trovato.

Quello per cui vogliamo impegnarci lo possiamo anche decidere dopo. I buoni propositi che vogliamo portare avanti, intanto, andranno portati avanti giorno dopo giorno.

Giriamolo questo video. Salviamolo in una cartella lontana da occhi indiscreti. Dedichiamocelo con tutto il cuore e tutta l’attenzione. Durerà un minuto o un’ora.

Ci parlerà di noi.

Per iniziare il 2017 diciamo sì e facciamo musica. Tanta.

Buoni propositi per il 2017: il meglio deve ancora arrivare.Ieri sera sono stato a vedere La la land, con Ryan Gosling ed Emma Stone, in arrivo in Italia a gennaio. Quanto è difficile non fare spoiler di un film così bello dal minuto uno, che andrebbe raccontato subito, qui e ora. Provo, piuttosto, a riassumerlo in un concetto.

Ogni volta che diciamo sì, che sorridiamo a noi stessi e alle opportunità, facciamo musica. Tutta la nostra vita lascia da parte i dialoghi e canta.

Canta forte e chiaro.  

Shonda Rhimes è la sceneggiatrice di Grey’s Anatomy e Le regole del delitto perfetto. Vita straordinaria, la sua. Come le nostre, del resto. Stesse insicurezze, i soldi che mettono tranquilli e non rendono felici. La necessità di sentirsi amati. E poi il lento e inesorabile processo di chi a un certo punto inizia a dire tanti no, a non distinguere più quando un sì sarebbe cento volte meglio. Ecco, lei ci ha scritto un libro e ci ha fatto un TED Talk (interamente trascritto qui, in italiano), sul suo anno del sì.

Buoni propositi per il 2107. Pronti a cantare. E a dire di sì. 

Io credo di esserlo. Da Monza o da Sydney. Nel lavoro alle 10 del mattino o alle 10 di sera. Con la voglia di inventare anche oggi, anche domani, qualcosa che faccia la differenza. Il cui impatto non sia solo per me, ma soprattutto per gli altri.

Intanto guardo i cinquantasette post da agosto e mi faccio pat pat sulla spalla. Rileggo la prima guida di Milano e ne sono fiero. Ripenso alle decine di persone a cui ho avuto la fortuna di fare da coach e ne sono così ispirato. Penso ai miei amici che tremano pensando al fine mese. A chi vorrebbe prendere un aereo in più e non riesce. Soprattutto penso a chi potrebbe e non vuole. A chi si nega una possibilità arbitrariamente e rimanda quel sì.

Quel sì che è una dichiarazione d’amore. 

Quel sì che cambia la vita. 

Quel sì, che è ora di dire.